Un romantico ‘sì’ sotto un cielo rosa

Un romantico ‘sì’ sotto un cielo rosa

Il ricordo indimenticabile è quello legato al suo arrivo in chiesa, quel giorno. “Una volta scesa dalla nostra bellissima 500 d’epoca gialla, ho subito visto all’altare quello che da lì a poco sarebbe diventato mio marito, con i suoi occhi lucidi ed emozionati, che mi trasmettevano tutto il suo amore”. Michela rivive così uno dei momenti che rimarranno impressi per sempre, nel suo cuore e nella sua mente, dello scorso 14 giugno, quando ha detto per sempre ‘sì’ a Stefano…

La cerimonia religiosa si è svolta nella cappella privata dell’Abbazia di Santo Spirito–Villa Giannone a Cominago, nel Novarese. A fare da testimoni, “i relativi fratelli e cugini”. A renderla ancora più emozionante, anche i canti eseguiti da un coro gospel. La festa è poi proseguita nei giardini della stessa location, “senza così impegnare i nostri ospiti con ulteriori spostamenti”, aggiunge la sposa.

Bianco e avorio, il colore degli addobbi, candele bianche e fiori di gypsophila. “I preparativi sono durati molto poco – racconta Michela – poiché io e Stefano avevamo già ben in mente cosa volevamo”. La coppia si è conosciuta durante un weekend “all’insegna del divertimento”, organizzato da amici in comune sulle piste innevate di Alagna. Lui le poi chiesto di sposarlo davanti al mare della Costa Azzurra, a Nizza, durante “un romantico tramonto che illuminava tutto il cielo di rosa”.

Per il suo giorno più importante, Michela si è affidata a Elisabetta Polignano: “Sono entrata in Atelier con l’idea di un abito non troppo vaporoso, con un pochino di pizzo e una gonna che facesse un po’ di movimento”, spiega. La scelta è poi caduta su “un abito elegante e classico ma allo stesso tempo moderno e sfizioso”. Bianco, in mikado di seta, con scollo a barchetta e “una scollatura squadrata contornata da un particolare fiocco”, tipico dello stile Polignano. Altra particolarità dell’abito, la trasformabilità: per i festeggiamenti è diventato un esclusivo modello a sirena. La gonna era infatti staccabile, “più vaporosa, per la cerimonia in chiesa”. Ha capito subito che era il suo, “perché mi sono sentita finalmente una vera sposa, proprio come mi immaginavo”.

Foto di Silvio Canonico – Wedding Photographer

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