E per tetto un cielo di stelle

E per tetto un cielo di stelle

“Sai cosa ho fatto oggi? Sono andato a prenotare la chiesa per il 3 settembre 2011”: così Luca ha chiesto a Silvia di sposarlo. E quel giorno tanto atteso, dopo 13 anni di fidanzamento, è arrivato davvero. “All’entrata in chiesa avevo deciso di non piangere – racconta lei –: salutavo tutti per strada, ero rilassata e felice. Anche emozionata, certo, ma non volevo piangere. Ma appena ho visto mio marito in fondo alla navata, non sono riuscita a trattenermi. E l’ho baciato!”.

La cerimonia celebrata nella chiesa di San Martino Vescovo a Burano, dove abitano. A fare da testimoni, gli affetti più cari: le mamme Sabrina e Nelly, papà Stefano e Francesca, la sorella dello sposo. Per il ricevimento, invece, Silvia e Luca hanno scelto la Locanda Cipriani, a Torcello. Curata la scelta degli addobbi: dominante il colore rosa, impreziosito da accenni di cristalli Swarowski. Come per il bouquet: ortensie e rose bianche, fresie e nastro rosa. Il tableau, invece, dedicato al viaggio di nozze negli Stati Uniti: piccole valigie di legno a contrassegnare i nomi dei tavoli, scritti a mano.

“Avevo passato mesi a sfogliare riviste e cataloghi di abiti da sposa”, ci dice Silvia. Poi, provato il primo in atelier, questo le ha subito “rapito il cuore. L’arricciatura del corpetto, il fiore sul dietro, il color burro, lo strascico lungo ma non troppo: di un’eleganza sofisticata. Togliendolo, ho visto l’etichetta e ho detto a mia madre: ‘Ecco, sapevo che era un Elisabetta Polignano!’”. Un raccolto raffinato per i capelli e orecchini di diamanti.

Tra i momenti più romantici del loro giorno più importante, le foto di sera, in Piazza San Marco a Venezia sotto un cielo stellato. Poi, il primo ballo da marito e moglie con la loro canzone, “Imbranato” di Tiziano Ferro. Oggi, la storia d’amore di Silvia e Luca è stata coronata dall’arrivo di Alice Ginevra, la loro bimba: “Il mio abito da sposa è ora custodito con cura nell’armadio – dice Silvia –. Pronto per lei, un giorno, se vorrà”.

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