Sole, colori e profumi inebrianti in un’antica masseria
“Sin da bambina mi hanno insegnato che le cose semplici sono quelle più belle e che in modo semplice si possono compiere scelte dal gusto raffinato, elegante e ricercato. Il giorno più bello della mia vita, pertanto, doveva essere vissuto all’insegna della semplicità e della raffinatezza”. Prende il via da queste parole che subito emozionano il racconto di Valeria che, il 20 agosto scorso, ha detto per sempre ‘sì’ al suo Giuseppe.
Le nozze sono state celebrate a Caltagirone, famosa per la produzione della ceramica. La cerimonia religiosa si è svolta nella cattedrale di San Giuliano, nel centro storico, insignito dal titolo di Patrimonio dell’umanità dall’Unesco . “La location del nostro evento non poteva non essere la Sicilia, la nostra amata terra baciata dal sole”, racconta Valeria. Amici e parenti più cari sono stati poi accolti alla ‘Vecchia Masseria’, un’antica costruzione rurale del 1856 immersa nel parco naturale archeologico della montagna Ganzaria: “Un’esperienza ricca di profumi, colori e sapori incastonati in un angolo della Sicilia feudale”. Semplice e raffinato anche il colore degli addobbi, “una cerimonia total white – aggiunge – inebriata da verdi note al profumo di limone”. Come cadeau per gli ospiti, gli sposi hanno scelto una maiolica, assolutamente in linea con la location.
Data e luogo delle nozze sono stati fissati solo 5 mesi prima e i preparativi si sono svolti anche a distanza: “Avere idee semplici e chiare mi ha permesso di organizzare ogni particolare in massima tranquillità”, rivela la sposa. Lei e Giuseppe si sono conosciuti nel 2011, in provincia di Varese, dove hanno condiviso lo stesso luogo di lavoro. “Da subito è nata una bellissima amicizia che via via si è trasformata in una relazione più intensa e profonda”. Le ha chiesto di sposarlo nell’estate del 2014, “semplicemente in un momento di grande relax pomeridiano, sdraiati sul dondolo del giardino di casa mia”.
Infine, il momento più bello ed emozionante per ogni sposa, la scelta dell’abito: “Non dimenticherò mai lo sguardo di Elisabetta Polignano quando mi ha accolto per la prima volta nel suo Atelier di Oleggio: solo uno sguardo per capire il modello giusto per me. Semplice nel complesso, raffinato nei tessuti: dallo chiffon di seta della gonna a sirena con un accenno di strascico al prezioso pizzo chantilly che dallo stretto corpetto scendeva dolcemente sui fianchi. Un abito da sogno, perfetto, era proprio il mio!”. Valeria l’ha rifinito con un coprispalle in pizzo creato apposta per lei da Elisabetta e da un lungo velo, con delle applicazioni sempre in pizzo alla base. “Hanno contribuito a renderlo davvero unico, grazie anche ai consigli della mia mamma che, nonostante la lontananza, ha saputo ancora una volta guidarmi con saggezza e amore”.