Un ‘sì’ davanti al mare

Un ‘sì’ davanti al mare

“Vuoi sapere quanto è grande il mio amore? Conta le onde del mare”, recita una nota massima. Ed è proprio il mare, con le sue creature e la sua atmosfera magica ad aver fatto da cornice al giorno più bello di Irene e Luigi: si sono detti “sì” nel pomeriggio del 31 maggio scorso, in Versilia. Rito civile, celebrato nel Giardino d’Inverno di Villa Bertelli a Forte dei Marmi (Lucca), reso “caldo e speciale” grazie anche ai due brani scelti dagli sposi e letti durante la cerimonia, il ‘Sonetto 116’ di William Shakespeare e i versi di Khalil Gibran sul matrimonio.

Irene e Luigi hanno poi accolto i loro invitati al “Bagno La Perla”, a Marina di Pietrasanta. Tante conchiglie, applicate anche sulle partecipazioni e raccolte nei centrotavola. La juta, a ricordare la tela da barca, usata per i sacchettini delle bomboniere. Piccoli cancri e pesci, i segni zodiacali degli sposi , come particolari ricorrenti, dalle stesse partecipazioni e bomboniere alla torta nuziale. Oltre ai confetti, gli sposi hanno scelto come piccoli cadeau per gli invitati vasetti di marmellata confezionati con animaletti marini in cartapesta, realizzati da due diverse cooperative che si occupano del reinserimento dei giovani dal passato difficile e dalle botteghe del Carnevale di Viareggio. Che hanno creato anche l’ancora su cui poggiava il tableau, che riproduceva la rosa dei venti.

Dettata dal cuore anche la scelta della musica: “Ha praticamente accompagnato tutti i momenti della festa – ci racconta Irene – ed è stato soprattutto Luigi a selezionare i brani. Dalla classica al folk, dal rock al revival pop anni ’80. Della nostra ‘colonna sonora’ ne abbiamo fatto un cd, che abbiamo regalato agli amici più cari”.

Per il suo giorno più importante, Irene indossato un abito di Elisabetta Polignano: “Appena l’ho visto, ho sentito che quello era il mio ‘porto d’ormeggio’”. Bianco, con inserti in verde – “Ormai vedo il mondo solo di quel colore!”, scherza lei –, arricchito dalla lavorazione a intreccio sul corpetto , dalla linea semplice ma sofisticata al tempo stesso: “Ho capito che non avevo bisogno di provare altro”. Per i capelli, la sposa ha optato per un raccolto “ordinato ma scomposto, per dare movimento”. Per il bouquet, amaryllis bianchi, consigliati dalla mamma di Luigi: “Ho scoperto che sono fiori del Sudafrica. Anche il vestito è il modello ‘Kefa’ che appartiene alla collezione ‘Africa’”. Belle coincidenze: gli sposi hanno infatti scelto il Sudafrica anche come meta per il viaggio di nozze: “Alla fine tutto torna e il cerchio si chiude: il destino della scelta del mio abito era già nel nome”.

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