“Passa tutto, tranne noi”
“La nostra storia è iniziata in una sera d’estate, tra il profumo del mare e l’emozione dei primi baci: io 13 anni, Marco 15. Era il 2000 ed è stato il mio primo amore”. Mena racconta così i primi batticuore per suo marito, quando vivevano in due città diverse: “Non ci siamo più visti ma ci siamo sempre sentiti anche quando ognuno aveva le sue storie, siamo cresciuti insieme a distanza”. Alla fine, nove anni fa, hanno finalmente deciso di stare insieme e lo scorso 8 settembre si sono detti per sempre ‘sì’…
“Parlare del mio matrimonio mi emoziona ancora – spiega lei –. È stata una storia tanto bella quanto difficile, fatta di weekend a causa della distanza, spesso di incomprensioni ma anche piena di noi. La decisione di sposarci è maturata nel corso degli ultimi anni ma è iniziata per gioco, fantasticando sulle location, finché non abbiamo trovato la nostra: una splendida villa immersa nel verde con vista sul Golfo di Napoli”.
A fare da testimoni, la sorella e il fratello della sposa, il fratello e l’amico più caro dello sposo. Le diverse sfumature del cipria sono state le nuance degli addobbi, dai fiori ai segnaposto, delle scatole in plexiglass con rose stabilizzate, fino alle bomboniere, raffinatissime candele realizzate a mano. “È stato un giorno bellissimo – aggiunge Mena –, scandito dai sorrisi, i nostri e di coloro che ci hanno onorato della loro presenza, rendendo perfetto il nostro matrimonio”.
Per la scelta del suo abito, la sposa ha scelto una creazione di Elisabetta Polignano: “Ero arrivata alla prova portando con me mia madre, mia nonna e mia sorella. Tesa e ansiosa, avevo provato una decina di abiti ma nessuno mi aveva emozionata, fino a quando non ho visto quello che è diventato il mio”. A colpire il cuore di Mena è stato un modello in seta, con l’importante sopragonna in mikado asimmetrica, rimovibile e rifinita da una fascia alta in vita e accompagnata “da uno splendido fiocco. Quando l’ho indossato, ho sentito un’emozione strana, mi sono girata e tutte piangevano! Non c’erano dubbi, era lui”.
Foto di Peppe Petix, ‘Petix Fotografi’