Un ‘Grande amore’ in riva al lago

Un ‘Grande amore’ in riva al lago

“L’emozione più grande? Guardare il viso di mio marito quando mi ha vista arrivare: è stato un momento stupendo! Non capiva più nulla e gli sono venuti gli occhi lucidi…”. Lo racconta felicissima Francesca, che il 3 marzo scorso ha detto per sempre ‘sì’ al suo Janati. La cerimonia, con rito civile, è stata celebrata nella sala consiliare del Comune di Nebbiuno, nel Novarese, in un’atmosfera molto intima.

Romanticissima la location che ha ospitato il ricevimento, il ‘Ristorante San Carlo‘ ad Arona: “Lo conoscevamo già – racconta la sposa –, ci siamo innamorati dell’incantevole vista che offre sul lago Maggiore. E i preparativi sono durati pochissimo: da novembre 2014 a marzo scorso, quando sono state celebrate le nozze”.

Tanti cuori, gli elementi ricorrenti della festa: dai ricordini per gli invitati, piccole calamite, alle bomboniere. Panna e salmone chiaro, i colori dominanti. Come il vestito della sposa, realizzato da Elisabetta Polignano: “Era stupendo, l’ho scelto dopo averne provati cinque ma l’ho riconosciuto subito! Corpetto intrecciato, scollatura a cuore, un po’ di strascico, senza velo”, lo descrive Francesca. Ad arricchirlo, un pizzo prezioso. “Non conoscevo Elisabetta prima ma ogni volta che mi capitava di passare davanti le vetrine del suo Atelier di Oleggio rimanevo estasiata!”.

La sposa ha scelto un’acconciatura raccolta, “uno chignon molto alto valorizzato da due rose crema vendela”. Gli stessi fiori del suo bouquet, molto raffinato. A fare da colonna sonora del loro giorno speciale, ‘Grande amore‘ de Il Volo, il brano che ha vinto l’ultimo Festival di Sanremo: “È una canzone a cui siamo molto legati – svela lei –. L’abbiamo voluta come accompagnamento anche durante il pranzo, non smette mai di darmi i brividi…”. Molto originale, la scelta per la loro luna di miele: tre tappe, in tre diversi momenti. “Abbiamo iniziato con un soggiorno a Firenze, poi in agosto saremo a Stintino, in Sardegna, mentre a dicembre voleremo in Marocco: non vediamo l’ora!”.

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