Ed io avrò cura di te

“Mi ha chiesto di sposarlo poco più di un anno prima del nostro matrimonio regalandomi Zaccaria, il nostro terzo gatto. Metafora che le cose più belle bisogna alimentarle bene, per farle crescere giorno dopo giorno”. Inizia così il racconto della sua favola Melissa, che il 27 maggio scorso ha detto per sempre ‘sì’ al suo Luca.

Con la stessa cura gli sposi hanno scelto anche il ricordo di quella giornata per i loro invitati: “Le partecipazioni le ho disegnate io in collaborazione con un’azienda olandese che produce un tipo di carta ecologica particolare. All’interno, accoglievano dei semi di diverse specie di fiore: il concetto era che, una volta piantati in un vaso, la partecipazione potesse crescere, lasciando un ricordo duraturo nel tempo – racconta la sposa –. Il tableau, invece, l’abbiamo realizzato insieme io e Luca: abbiamo intagliato nel legno la sagoma di un albero con il nome degli invitati scritto sulle foglie”.

Melissa ha confezionato da sé anche le bomboniere, delle lanterne color bianco panna, in stile shabby chic, che molto si addiceva alla location della festa. “Abbiamo girato almeno una ventina tra ville e castelli ma alla fine ‘Villa Antona Traversi’, a Meda (MB), ci ha davvero conquistati. Dispone di ampi spazi affrescati, di un parco esterno… Un posto incantevole! Lì vicino c’è anche la chiesa, proprio come volevamo noi”, rivela.

Per il suo giorno più bello, ha voluto una creazione di Elisabetta Polignano: “È stato il primo abito che ho provato… E l’unico che ho voluto! Bianco, bellissimo, in mikado di seta, con dei piccoli cristalli applicati. Semplice, asimmetrico, mi ricordava una calla, fiore che poi ho scelto per il bouquet”, lo descrive. Aveva anche un lungo strascico e un lungo velo a taglio vivo. “Semplicemente meraviglioso, non credevo di avere la fisicità per un abito così bello, invece… Lo metterei tutti i giorni! Elisabetta la conoscevo prima e la seguivo, sapevo che avrei scelto un suo abito, non ne avevo dubbi!”.