Con il cuore oltre le nuvole

Con il cuore oltre le nuvole

“Durante la cerimonia c’è stato un acquazzone fortissimo ma nuvole, vento e pioggia sono spariti al termine della celebrazione. Siamo certi, io e Giuliano, che da lassù il nostro angelo custode ci abbia fatto un bel regalo per il nostro matrimonio”. Elisa rivive con un ricordo speciale il suo giorno più bello, il 5 settembre scorso: “Tutti dicono ‘sposa bagnata, sposa fortunata’ ma non quando si tratta del proprio matrimonio!”, aggiunge sorridendo.

Giuliano le ha chiesto di sposarlo il 22 maggio del 2014: “Era una domenica pomeriggio e mi stavo preparando per prendere il treno e tornare nella mia Vicenza. Lo vedevo strano, un po’ più euforico del solito. A un certo punto è sparito e si è ripresentato con una scatolina tra le mani”. Conteneva un bellissimo anello ed Elisa ha capito che non si trattava più di uno scherzo: “Sono scoppiata in un pianto di felicità e, tra le lacrime e il cuore a mille, ho detto sì”. E l’ha ripetuto, suggellandolo per sempre, nell’abbazia romanica di San Vittore delle Chiuse a Genga, in provincia di Ancona, paese di suo marito, dove oggi vivono insieme: “L’abbiamo scelta per la sua bellezza – svela lei – e perché è in linea con il nostro ideale di semplicità”. Gli invitati sono stati poi accolti presso l’hotel ‘Le Grotte’ di Pontebovesecco, poco distante.

I preparativi per le nozze sono durati circa un anno. “Dopo la proposta di matrimonio abbiamo avuto una grande perdita in famiglia e avevamo pensato di rimandare il matrimonio. Poi, con il supporto delle nostre mamme e di mio padre abbiamo avuto il coraggio di riprendere in mano la nostra vita – racconta Elisa – e di preparare al meglio il nostro giorno”. Arancione, il colore dominante: “L’ha scelto Giuliano. Io sognavo il rosa confetto ma non è stato affatto una cattiva idea, anzi, originale e fuori dai conformismi, un po’ come siamo io e lui!”.

Molto bello anche il ricordo legato alla scelta del suo abito da sposa: “Il primo vestito che ho provato in un atelier della mia città è stato un modello di Elisabetta Polignano, che mi ha subito conquistata. Mi sembrava però un po’ strano fermarmi al primo provato così, supportata da mia mamma, siamo arrivate fino a Oleggio! Elisabetta mi ha messo subito a mio agio, è stato come vivere in un sogno, anche perché non immaginavo ci fosse proprio lei a curare ogni minimo dettaglio. Ne ho provati altri, poi è arrivato quello che effettivamente era il mio: semplice ma allo stesso tempo unico”. Una fantasia di pois tono su tono, il particolare dei bottoncini che rifinivano il retro, lo strascico. “Durante l’ultima prova, quando ho messo anche il velo, che inizialmente non volevo, mi sono sentita una vera sposa e la commozione è stata difficile da trattenere! Veder ‘crescere’ su di me il mio abito è stata la cosa più bella, che porterò sempre nel cuore”.

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