Assolutamente nostri
Si sono conosciuti ai tempi del liceo, poi si sono ritrovati anni dopo, nel 2006, anno della vittoria dell’Italia ai Mondiali di calcio. Elvira e Antonio, dopo 11 anni insieme, si sono detti per sempre ‘sì’ lo scorso 24 giugno: “Non c’è stata una dichiarazione romantica: da buon ingegnere, mi ha chiesto di sposarlo con un file Excel! – racconta lei – Una sorta di ‘timing’ degli impegni in cui ha, devo dire a sorpresa, inserito la data del nostro matrimonio”.
Hanno scelto per il rito religioso l’eremo dei Santi Cosma e Damiano, a Isernia. A fare da testimoni, gli amici più cari – Ivana, Claudia e Federico – e la sorella dello sposo, Dea. “Antonio, preso dall’emozione, mi ha infilato la fede nella mano destra – svela la sposa -. Me ne sono accorta solo quando l’avevo già al dito, scatenando le risate dei presenti e di Don Paolo!”. Gli invitati sono stati poi accolti all”Hotel Villa Danilo‘, a Gamberale (Chieti), location scelta dalla coppia perché “immersa nel verde, raffinata e molto suggestiva”.
Elvira e Antonio, che hanno quindi festeggiato il loro giorno più bello tra il Molise e l’Abruzzo, lavorano a Milano: “Perciò la fase dei preparativi non è stata semplice – dice lei – ma grazie all’aiuto dei nostri ‘wedding planner‘, ovvero le nostre mamme e i nostri papà, siamo riusciti a coordinare al meglio ogni cosa, senza farci sopraffare dall’ansia e dalla mania della perfezione”. È stata la natura a fare da tema per l’intera giornata e ad avere ispirato il tableau – realizzato con piantine aromatiche -, i segnaposto – sacchettini di lavanda confezionati a mano dalle loro mamme -, le bomboniere, un bonsai di zelkova come cadeau per ciascun invitato.
Elvira sognava di indossare per il suo giorno più bello un abito che fosse “semplice, lineare ma anche molto raffinato“. Appena ha indossato una creazione di Elisabetta Polignano, nell’atelier ‘Versailles‘ di Venafro, non ha avuto dubbi: “Ho subito pensato che non ci fosse nulla di più bello e adatto a me!”. Color seta naturale, con una gonna in tulle staccabile, scivolato, con una leggera coda e sulla schiena un leggero ‘oblò sblusato’: “Insomma, una meraviglia!”, dice. La sposa ha poi scelto di indossare una veletta sui capelli ricci e corti, che ha voluto lasciare naturali. Bouquet di lisianthus e rametti di lavanda, che è stato anche il “profumo dominante” della festa. “Era tutto così etereo e meraviglioso… La frase ricorrente e il complimento più bello è stato: ‘Non avrei potuto immaginarti con un abito diverso da questo: sei proprio tu, è assolutamente tuo!'”.
(Foto di Giuseppe Nucci)