‘Ama, onora e abbi cura’

‘Ama, onora e abbi cura’

Gli invitati che hanno preso parte al giorno più bello di Anna Veronica e Gianni hanno trovato ad accoglierli, all’ingresso della location del ricevimento, una bellissima citazione di Raymond Carver: ‘Ama, onora e abbi cura’. “Per noi racchiude il significato del matrimonio e dello stare insieme, volevamo fosse una sorta di biglietto da visita per una serata nel segno dell’amore e del relax”, racconta la sposa.

“Quel giorno ero così rilassata che sono arrivata alla cerimonia con trenta minuti di ritardo!”, sorride. Anna Veronica ha detto per sempre ‘sì’ il 27 agosto scorso, nella splendida cornice del Duomo di Bracciano, alle porte di Roma. A fare da testimoni, “sei splendidi amici”. Gianni le ha chiesto di sposarlo proprio in riva al lago, poco più di un anno prima, “mentre un nostro amico suonava ‘Time after time’ di Chet Baker e altri avevano creato un angolo dall’atmosfera romanticissima, di candele e lucine”.

La loro è stata “una vera e propria festa dell’amore, con tanti colori e la gioia di condividere tutti insieme un momento così emozionante. Abbiamo curato ogni dettaglio, disegnando noi stessi gli inviti, la sera, per rilassarci, e scegliendo il nome per i tavoli del ricevimento, che si è tenuto ai ‘Casali Santa Brigida’”. Il verde che richiamava i rami di ulivo, in onore della terra della sposa, la Puglia, e della passione dello sposo per le olive. Il pesca delle splendide dalie e delle elegantissime rose inglesi. Il giallo, come tocco a rifinire il tutto. La sposa ha scelto anche, come elemento per le decorazioni, dettagli in pizzo e scampoli di chiffon. Come cadeau per gli ospiti, delle ceramiche lavorate a mano da un laboratorio artigianale, pezzi unici colorati e di forme svariate.

Per l’abito per il suo giorno più bello, Anna Veronica si è affidata a ‘Il Giardino Fiorito delle Spose’ di Roma: “Ho indossato una creazione di Elisabetta Polignano e ho capito subito che era lui! Sono una wedding planner e non credevo alle altre spose quando mi dicevano ‘lo capisci, ‘lo riconosci’, avevo sempre pensato si trattasse di un condizionamento. Ora posso dirlo anch’io ‘lo capisci’, ‘lo riconosci’ e aggiungo che una volta trovato non lo molli più! Era un guanto, sembrava perfetto per me!”. Ha indossato un meraviglioso abito avorio in mikado, “con una coda elegantissima in organza staccabile e un piccolo strascico – lo descrive –. A renderlo sofisticato senza appesantirlo, uno splendido fiore origami, che partiva dalla scollatura della schiena”. Anna Veronica ha scelto anche di indossare il velo di sua mamma, “del 1977, intatto”, con delle applicazioni in pizzo macramè. “Lo dico: mi sono sentita una vera principessa!”.

(Foto di Alessandro Pensini, ‘Fotoreportage di nozze’)

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